“Adotta un ulivo del Salento e avrai il tuo olio” admin 27 Febbraio 2022

“Adotta un ulivo del Salento e avrai il tuo olio”

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Il progetto Olivami per ripopolare i campi azzerati dalla xylella

L’iniziativa per ricostituire il patrimonio verde dopo la devastazione che ha portato alla perdita di 21 milioni di piante e che ha provocato anche un aumento dell’inquinamento. Simone Chiriatti, uno degli ideatori: “L’idea è venuta dai turisti che volevano fare qualcosa per il nostro territorio”

Adotta un olivo salentino e assapora il “tuo” olio. Vivrai più felice sapendo che sarai connesso, anche dall’estero, con un pezzo di terra di Puglia. L’iniziativa, che mira a ricostituire il patrimonio verde dopo la devastazione causata dalla xylella, nasce a Martano (Lecce) sotto forma di associazione che riunisce non solo operatori agricoli della Grecìa salentina ma si allarga alle intere province di Lecce e Brindisi.

Ne parla Simone Chiriatti, 29 anni, che cura il settore tecnologico di Olivami, gruppo di lavoro costituito insieme ad Alessandro Coricciati, olivicoltore, e ai soci che si stanno progressivamente unendo all’impresa di far rinascere la millenaria tradizione del Salento. “Ho ereditato da mio padre e mio nonno la passione per gli olivi – spiega – ma sono stati i turisti a darci la spinta decisiva, a metterci in azione. In estate, durante le ferie, villeggianti del Nord, ma anche svizzeri, francesi e inglesi ci chiedevano che cosa avrebbero potuto fare per sostenere la nostra battaglia, anzi una guerra contro questo batterio che sta trasformando le nostre terre in una distesa di alberi secchi e grigi. Una partecipazione diffusa e spontanea al nostro dramma, alla morte annunciata di milioni di piante”.

Olivo salentino

I numeri sono spaventosi. Negli ultimi cinque anni oltre 21 milioni di ulivi sono scomparsi, distrutti dalla xylella, e almeno 5mila olivicoltori hanno perso campi, lavoro e tradizioni, riducendo la produzione di olio salentino dell’80 per cento. Così Simone e Alessandro hanno deciso di partire. “Da tutto secco a tutto verde. Questo è il nostro sogno: rendere reversibile questa enorme disgrazia. Ma ci servivano amici, tanti amici – continua Simone che all’approccio romantico aggiunge la visione imprenditoriale, avendo studiato alla Bocconi di Milano – e una mano tesa agli olivicoltori, i quali sanno bene che con gli incentivi regionali possono fare ben poco per ricostruire da zero i vecchi oliveti. Così molti stavano abbandonando l’idea di mettere a dimora nuovi alberi, ed erano restii ad avventurarsi in una impresa difficile: investire anni di lavoro e risorse economiche senza certezze sul futuro”.

Olivami

Da qui parte l’idea di Olivami: una partecipazione diffusa da parte degli innamorati del Salento in giro per il mondo. “Con circa 250 euro – continua Simone – una persona che, ad esempio, abita in Scozia può adottare dieci piante. Ma può adottarne anche solo una, bastano meno di 32 euro. Funziona in questo modo: noi prendiamo le piante e le affidiamo a un olivicoltore che le coltiva. Come associazione promuoviamo e incoraggiamo questa buona pratica che sottintende il preacquisto dell’olio prodotto da quella pianta. Inoltre l’adottante può dare un nome all’albero o regalare l’olivo a una terza persona. A un bambino, per esempio,  che vedrà crescere l’albero insieme a lui”. Come l’albero David, piccolo grande ulivo già ben saldo nella terra di Carpignano Salentino.

 

L’ulivo a cui è stato dato il nome David 

 

Il sito internet di riferimento, naturalmente, è tradotto anche in inglese per favorire l’adesione di quanta più gente possibile nel mondo. L’intero percorso di acquisto e adozione si può completare online. Le cultivar scelte sono quelle resistenti al batterio come Favolosa e Leccino che andranno a sostituire progressivamente altre essenze duramente colpite dalla xylella come Ogliarola e Cellina.

C’è già risposta da parte delle persone? “Non ci possiamo lamentare – continua Simone Chiriatti – perché in soli due giorni sono stati adottati 152 alberi. L’associazione, che afferisce al terzo settore, è stata costituita solo il 31 gennaio scorso ed è operativa da meno di una settimana. Diciamo che siamo davvero contenti e soddisfatti anche perché la promozione dell’olivicoltura salentina è complessiva e serve a promuovere l’acquisto dell’olio stesso. Nel senso che chi vorrà potrà comprare olio aggiuntivo rispetto a quello prodotto dalla pianta che è stata adottata”.

Adotta un Ulivo

E poi, l’operazione è anche un’opportunità di salvaguardia dell’ambiente. “Ogni nuovo ulivo piantato compenserà le emissioni di Co2 – conclude Chiriatti – e ricostruirà l’identità del Salento. Insieme all’olio gli adottanti riceveranno anche un certificato con la quantificazione del Co2 compensato. Negli ultimi cinque anni il tasso di inquinamento è aumentato dell’otto per cento. Ogni ettaro di ulivo sottrae all’atmosfera 9,5 tonnellate di Co2 ogni anno. Vale a dire circa 730 chilogrammi di Co2 all’anno per ogni albero. Sarà il contributo dato da ogni albero all’ambiente. Faremo, infine, convenzioni con strutture ricettive locali, tipo agriturismi, per far trascorrere le vacanze in provincia a chi ha adottato gli alberi”.

Articolo di: https://bari.repubblica.it/cronaca/2022/02/18/news/salento_adotta_un_ulivo-338161070/

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